Descrizione
Il palazzo, situato nell'antico Vicinato di S. Croce, fu edificato nella seconda metà del XVIII secolo su committenza dell'abate Giuseppe Nicola Carbone per poi divenire dimora della nobile famiglia Martini. Nel 1891 il Sen. Tommaso Martini, privo di discendenza maschile, dispose per testamento di lasciare tutta l'eredità a Giuseppe Carissimo, primogenito dei suoi nipoti, a patto che quest'ultimo anteponesse il cognome e lo stemma dei Martini a quelli propri. Nel 1933 il palazzo fu oggetto di permuta, Giuseppe Carissimo cedette l'edificio al Comune di Oria in cambio del Castello Normanno-Svevo. Sulla facciata dell'edificio, rimasto sede municipale fino agli anni 80, campeggia ancora lo stemma civico di Oria con l'emblema del fascio littorio "raschiato" subito dopo la caduta del regime.
Attualmente è sede del Museo Archeologico e dei Messapi M.A.M.