Descrizione
Un parco situato a ridosso della parte orientale del Castello Normanno - Svevo.
In origine era un appezzamento di terra lasciato in stato di abbandono poi trasformato nella prima metà del 1700 dai Padri Celestini, del vicino convento, in un bellissimo e suggestivo giardino pensile digradante in diverse terrazze che fu utilizzato come pensatoio e frutteto.
La balconata del chiostro riporta la data del 1726, come anno di costruzione della stessa, nonché diversi stemmi incisi su pietra tra i quali lo stemma di Celestino V (una croce con una "S") utilizzato poi dalla Congregazione dei Celestini.
In seguito alla soppressione degli Ordini religiosi (1866/1867), il luogo fu acquistato dalla famiglia Salerno - Mele che con grande gusto lo arricchì con diverse piante di origine esotica e di tante aiuole, organizzandolo e sistemandolo in parte come giardino all'italiana e in parte all'inglese, creandovi un gradevole percorso naturalistico con viste panoramiche da cui ancora oggi si può ammirare un magnifico paesaggio.
Siepi di bosso guidano i turisti tra vasche, laghetti e suggestivi angoli di verde. Da una serie di scalinate di è guidati ad una incantevole passeggiata panoramica che collega due torrioni dell'adiacente Castello Normanno - Svevo: la Torre del Salto alla Torre dello Sperone.
La famiglia Salerno - Mele in seguito lo donò al Vescovo di Oria e successivamente fu lasciato in stato di abbandono. Nel 1982 è stato acquistato dall'Amministrazione Comunale che lo ha riportato al suo primitivo splendore.
Nel settembre del 2013, durante i lavori di riqualificazione di Parco Montalbano, sono state rinvenute una serie di testimonianze archeologiche, comprese fra l'età ellenistica e l'età medievale. La maggior parte dei rinvenimenti si concentra in tre saggi di scavo effettuati nel 2015 che hanno permesso di documentare l'esistenza di almeno tre strutture abitative a carattere residenziale e produttivo di età medievale (in una delle case rinvenute, infatti, sono stati riportati alla luce i resti di una macina utile alla trasformazione dei prodotti agricoli), un cimitero (che ha restituito i resti di una dozzina di persone vissute probabilmente fra il X e il XII secolo dopo Cristo, oltre a numerosi resti di scheletri attribuibili a bambini morti dopo pochissimi mesi di vita).
All'esterno dell'entrata da Via Renato Lombardi, è presente un pannello informativo con un QR Code che permette la visione e la fruizione del virtual tour.