Descrizione
La presenza dei Domenicani in Oria è attestata già nel 1282, ospitati presso un antico convento greco all'interno della città. Nel 1572 si trasferirono nel nuovo e più grande convento fuori Porta Lecce, accanto al quale, edificarono la Chiesa sotto il titolo di S. Maria delle Grazie. L'aspetto attuale dell'edificio è il risultato di restauri settecenteschi ed ottocenteschi.
La facciata originaria, modificata nel 1765 dal tarantino Saverio Amodio, rimase inalterata fino al 1897, quando venne radicalmente trasformata in stile neoclassico. Impostata su due ordini di paraste sovrapposte, doriche le inferiori e corinzie le superiori, ha la parte centrale lievemente avanzata. Il portale, a tutto tondo, è sormontato da un timpano curvilineo che contiene, scolpiti, un cane ed un libro (simbolo dei domenicani).
Al di sopra si apre un elegante finestrone che rispecchia fedelmente quello del XVIII secolo. Le parti laterali presentano riquadrature in rilievo con decorazioni classicheggianti. Il coronamento è costituito da una cimasa curvilinea con raccordi laterali, terminante con pinnacoli a sfera.
L'interno, a croce latina, con volte a crociere, ha un'unica navata su cui si aprono tre cappelle per lato. Le cappelle del transetto occupano la lunghezza massima della pianta.